giovedì 25 aprile 2024
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La casa dello studente, diventato simbolo della tragedia avvenuta il 6 aprile 2009, sarà abbattuta. La demolizione avverrà il prossimo weekend, i lavori inizieranno precisamente tra venerdì e sabato. Intanto oggi sono state rimosse le fotografie e tutti i ricordi che i familiari avevano posto sulla recinzione sul ciglio di via XX settembre.
La necessità di doverne abbattere i resti per motivi di sicurezza era già stata evidenziata dalla Professoressa Maria Gabriella Mulas (che ha redatto la perizia per il processo penale) all’indomani della conclusione delle indagini.
“C’è, in maniera evidente, un atteggiamento bivalente - afferma l’avvocato dei familiari delle vittime Wania Della Vigna che ha seguito il processo proprio per questo edificio - da una parte è giusto che venga abbattuto per problemi di pubblica incolumità, dall’altra parte è il simbolo dell’Aquila, del terremoto.
Rappresenta - afferma ancora l’avvocato - la mancata tutela degli studenti da parte dello Stato. E’ un passo importante ma ci tengo a sottolineare che con la sentenza della Suprema Corte, finalmente i genitori degli otto studenti che hanno perso la vita, hanno avuto giustizia”.
“Mi auguro che dopo la demolizione diventi luogo dedicato alla memoria del tragico terremoto, come è avvenuto a New York dopo il crollo delle Torri Gemelle”
La Cassazione confermò a maggio 2016 quattro anni di reclusione per Tancredi Rossicone, Berardino Pace e Pietro Centofanti, ovvero i tecnici autori dei lavori di restauro effettuati nel corso del 2000 nella Casa dello Studente; e due anni e sei mesi per Pietro Sebastiani, il tecnico dell'Azienda per il diritto allo studio (Adsu) che gestiva la struttura. Per tutti le accuse erano di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni.
“Ora - afferma l’avvocato Della Vigna - sto curando la causa civile contro la Regione Abruzzo, al momento del disastro proprietaria della struttura, e contro l’Azienda per il Diritto agli Studi Universitari (Adsu) che ne aveva la gestione. Che a loro volta hanno chiamato in causa, come terzi, ‘Angelini Immobiliare’, per aver costruito la struttura, l’Università dell’Aquila, il Ministero dell’Università e i quattro tecnici già condannati.
La prossima udienza è fissata per il 20 settembre”.
