Migranti, Renzi: "Pugno ferro con ong che hanno contatti con scafisti"


Di Maio (M5s) attacca l'ex premier: "Faccia di bronzo, la sua ipocrisia non ha eguali"


di Ester Cartolaro
Categoria: Transatlantico
04/08/2017 alle ore 17:14



Bisogna accogliere temporaneamente chi viene salvato in mare, ma con le ong che hanno contatti con gli scafisti bisogna usare il pugno duro. Il segretario del Pd, Matteo Renzi, ribadisce la sua posizione nel corso di un'intervista a 'Radio anch'io' ma le opposizioni accusano l'ex premier di aver scoperto l'intransigenza solo all'ultima ora. "È giusto che chi viene salvato venga accolto temporaneamente in Italia ma non possiamo accogliere tutti - premette Renzi -. E se qualcuno tra le molte ong che lavorano bene hanno contatti e frequentazioni con scafisti, come potrebbe essere da quanto emerge, bisogna usare il pugno di ferro nel far rispettare le regole". L'ex premier torna poi Renzi sull'operazione 'Triton', il cui accordo è stato siglato sotto il suo governo. "Lo scambio tra immigrazione e flessibilità - spiega il leader Pd - è una fake news, una bufala pazzesca. Abbiamo detto che nei porti italiani si dovevano salvare vite in ragione del principio internazionale ma 'Triton' prevedeva anche che altri paesi europei accogliessero un numero di migranti pur basso. Ma non l'hanno mai fatto. A questo punto: o i paesi, soprattutto quelli dell'est Europa, iniziano ad accogliere i migranti o noi smettiamo di pagare i contributi dati". Ma le opposizioni passano all'attacco. "Pugno di ferro? Faccia di bronzo! L'ipocrisia di Matteo Renzi non ha eguali sostiene il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (M5s) -. Oggi dice che bisogna usare il pugno di ferro contro le ong che hanno contatti con gli scafisti, peccato però che quando sollevai io il tema in aprile si mise a sparare a zero sul Movimento 5 Stelle e sulla mia persona". Analogo il commento di Fabio Rampelli, capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia. "Che oggi Renzi cerchi spudoratamente di rifarsi una credibilità usando le parole d'ordine del rigore e dell'intransigenza contro quelle ong che fanno affari con i trafficanti di essere umani fa ribollire il sangue - afferma il deputato -. Che ci fossero delle collusioni era evidente molto prima che si avviassero le inchieste della magistratura e che ne parlassero i giornali e la rete. Bastava farsi un giro, vero e non tramite i social, per le coste della Sicilia, della Calabria per comprendere quanta illegalità ci fosse. Ma il business dell'accoglienza, che da anni è la voce più consistente delle ultime manovre economiche - conclude -era una torta troppo golosa. Chi apre gli occhi soltanto oggi dovrebbe essere denunciato per correità con i trafficanti''.

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